GLI ALIENI CI TENGONO D'OCCHIO

 di Lavinia Pallotta

Negli anni ’80 i sovietici portarono avanti un progetto top secret per creare dei super umani in grado di comunicare con gli alieni, e vi riuscirono. Parla un ex generale della Difesa. 

Non molti anni fa, un mio contatto all’interno dell’intelligence militare italiana, che reputo assolutamente affidabile, mi disse che il disclosure sulla realtà ET probabilmente sarebbe stato avviato da una nazione impensabile. Non gli USA quindi, a cui tutti guardano. Pensai alla Cina, anche se mi parve davvero improbabile. Oggi comincio a sospettare che potrebbe trattarsi della Russia, che porta avanti una politica indipendente dall’imperialismo statunitense, pur presentando luci e ombre di qualsiasi altra nazione. Le mie considerazioni quindi non sono assolutamente politiche, se dovessi scegliere dove vivere tra gli USA e la Russia sceglierei gli USA, ma esopolitiche. Mi sarebbe piaciuto che Barack Obama, il primo presidente nero della nazione più potente del mondo, almeno occidentale, avesse posto fine al cover-up sugli UFO e nella sua Casa Bianca avesse accolto una delegazione extraterrestre, sperando con esiti diversi da quelli che vediamo nel geniale film di Tim Burton, Mars Attacks... Così non è stato (mi piace sognare) e probabilmente non sarà mai, anzi, da parte degli Stati Uniti dichiarazioni sulla realtà ET arrivano, ma sempre per bocca di ex agenti dei servizi segreti o militari in pensione, da non sottovalutare ma che comunque non possono fare la differenza sostanziale. Se non ha sfondato il muro di omertà il Disclosure Project nel 2001, che pure ha portato all’attenzione del mondo testimonianze stupefacenti, di professionisti assolutamente credibili con credenziali al di sopra di ogni sospetto, non sarà qualche agente della CIA in pensione o qualche pilota militare in vena (o incaricato) di rivelazioni a obbligare l’establishment che gestisce la questione ET a cambiare rotta. Casomai fornirà agli interessati materiale fresco per nuove discussioni. 

Tuttavia, se consideriamo i fatti in un’ottica globale, ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando. Sempre più paesi dell’America Latina avviano ufficialmente progetti di studio dei fenomeni aerei anomali che prevedono attività congiunte fra personale dell’Aeronautica, scienziati e civili (anche ufologi). Per ora si parla di Uruguay, Cile, Perù, Argentina, ma è possibile che altri se ne aggiungeranno, sperando che tra questi vi sarà finalmente il Brasile, che conta ufologi molto agguerriti, una casistica di IR straordinaria, ma anche un cover-up molto forte, nonché una forte influenza statunitense. 

Con buona pace degli scienziati italiani, cristallizzati, per non dire fossilizzati, nella loro posizione negazionista, legata ancora al concetto di insuperabilità della velocità della luce, grandi menti quali Michio Kaku e Stephen Hawking hanno adottato posizioni dichiaratamente possibiliste non solo per quanto concerne l’esistenza di vita su altri pianeti, ma anche riguardo alla possibilità che civiltà ET avanzate possano raggiungerci. Hawking addirittura è del parere di non andare a cercarle, perché un contatto potrebbe avvenire a nostro danno. Kaku, più ottimista, è propenso a credere che eventuali civiltà aliene sarebbero amichevoli, e quando negli Stati Uniti è uscito il libro della nota giornalista Leslie Kean, UFOs, generals, pilots, and government officials go on the record (2010), ne ha scritto un endorsement e lo ha presentato ed elogiato in importanti trasmissioni televisive. In Italia, eventi del genere sono fantascienza.

L’agente della CIA Chase Brandon ha pubblicato un romanzo “quasi verità” su Roswell, la presenza aliena sulla Terra e il Comitato segreto che gestisce la questione ET (il MJ-12?), con il benestare dell’Agency, dichiarando candidamente in interviste radiofoniche e all’Huffington Post di aver visto materiale top secret sul caso Roswell che lo avrebbero convinto dell’origine extraterrestre della navicella schiantatasi nel ’47. Contemporaneamente un altro ufficiale dell’Air Force USA, Richard French, ha rilasciato dichiarazioni forti, riprese sempre dall’Huffington Post, in cui sostiene che a Roswell si schiantarono due navicelle aliene, abbattute dagli americani con armi a impulso elettrico. 

Ma quello che ha stupito il mondo, almeno una parte, sono state le dichiarazioni del Primo Ministro russo Medvedev (nella foto a sinistra), durante un fuori onda televisivo, riprese da quotidiani e telegiornali anche italiani. 

Il Fatto Quotidiano online così scrive: Insieme alla valigetta con i codici di lancio dei missili nucleari, il presidente russo riceve anche documenti "top secret" sugli alieni e le loro visite alla Terra e sull'attività dei "Men in Black" russi: questo, insieme ad altre considerazioni su Babbo Natale, se le è lasciate scappare il premier russo, Dmitri Medvedev, in un "fuorionda" durante un'intervista a varie televisioni, ma captato da vari cronisti. A una domanda specifica di un giornalista, fuori onda, Medvedev dice che "insieme alla valigetta con i codici nucleari, al leader del Cremlino viene consegnato una speciale cartella 'top secret'. Questa cartella contiene solo informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta". Inoltre, "gli viene consegnato un rapporto del servizio segretissimo che esercita il controlla sugli alieni sul nostro territorio nazionale", aggiunge Medvedev, secondo cui "informazioni più dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film 'Men in Black'", "però non vi dirò quanti di loro sono fra noi perché questo creerebbe panico", ha aggiunto il premier, che ha già servito per un mandato come presidente della Federazione russa. Medvedev in questo dialogo dice anche di credere in Babbo Natale ("Padre Gelo" in russo), "ma non molto profondamente" e comunque "voi lo sapete, non sono uno di quelle persone capaci di dire ai bambini che babbo Natale non esiste".

La creazione di super umani

In un primo momento si era pensato che il riferimento fosse al film hollywoodiano “Men in Black”, con Will Smith, poi si è capito che Medvedev intendeva un documentario così intitolato, su UFO e cover-up, di produzione russa. Il 21 febbraio di quest’anno è invece dalla Pravda.ru che arriva la nuova “rivelazione” su un progetto top secret russo di studio della mente umana, portato avanti negli anni ’80 in ambito militare, inteso a creare dei super umani dotati di poteri paranormali. Da questo erano arrivati al contatto con civiltà extraterrestri, prima per via telepatica, diciamo pure via channeling, per poi ottenere addirittura un incontro - secondo le affermazioni di Alexey Savin, generale in pensione e alto funzionario del ministero della Difesa – con gli alieni e un giro in astronave. Le dichiarazioni strabilianti di Savin sono descritte nel dettaglio nell’articolo che riportiamo nel box. Ci hanno abituati ad ascoltare leaks of information da parte di militari statunitensi, non certo da parte dei russi, e a fronte di quanto affermato da Medvedev, le parole di Savin sono quanto mai significative, almeno a parere di chi scrive. Da Alexey Savin sappiamo che i poteri considerati “paranormali” della mente umana - che se studiati meglio e riconosciuti ufficialmente non sarebbero più para-normali - venivano testati in progetti segreti governativi e che, nonostante la politica avversa, lo sono ancora, con buona pace di chi crede che USA e URSS abbiano davvero chiuso i progetti di remote viewing. Secondo Savin, gli alieni, considerandoci ancora dei bambini, ci terrebbero d’occhio, perché nel danneggiare noi potremmo danneggiare anche gli altri abitanti dell’universo. Leggendo queste affermazioni il pensiero corre subito agli UFO sulle basi nucleari, al presunto incontro di Eisenhower con una pacifica delegazione ET, la cui proposta di rinunciare agli armamenti nucleari venne (ovviamente) rifiutata, alle “lezioni” su possibili disastri apocalittici che verrebbero impartite agli experiencers/addotti secondo moltissimi resoconti. A questo punto credo sia legittimo sperare, concedendoci sempre il beneficio del dubbio, in altre future informazioni sulla realtà extraterrestre dalla Russia e non solo. Senza dimenticare che le verità ufficiali sono sempre incomplete (quando non sono del tutto false), per non parlare di quelle semi ufficiali, sarà interessante vedere se questo si verificherà effettivamente e se il target per chi domanda il disclosure UFO non si sposterà dagli USA a qualche altra nazione, fino a poco tempo fa “impensabile”. 

Gli X-Files del Ministero della Difesa russo

di Svetlana Smetanina, da English.pravda.tu)

In epoca sovietica il Ministero della Difesa lavorò a un progetto segreto volto a creare un super umano con abilità paranormali. Nell'ambito di questo progetto, un gruppo di scienziati riuscì entrare in contatto con una civiltà straniera. Il capo di questo progetto top-secret ha condiviso per la prima volta alcuni dettagli a riguardo con i giornalisti. 

In un normale giorno d’inverno, a Mosca, nel comfort di una stanza con un camino, i giornalisti hanno ricevuto una notizia sensazionale. L’alto funzionario in pensione del Ministero della Difesa, luogotenente generale in riserva. PhD, membro dell'Accademia delle Scienze Naturali, Alexey Savin (nella foto) ha dichiarato che alla fine degli anni ’80 un gruppo di ricercatori dell'Unità di Esperti di Gestione dello Stato Maggiore riuscì a stabilire un contatto con i rappresentanti di un'altra civiltà. È interessante notare che nessuno dei giornalisti è rimasto particolarmente sorpreso, bensì piuttosto sollevato della "confessione".

Vasily Yeremenko, generale maggiore del FIB in riserva, accademico dell'Accademia della Sicurezza e della Difesa è stato il primo a parlare con la stampa. In epoca sovietica servì nel KGB e supervisionò lo sviluppo della tecnologia aeronautica. Fra i suoi incarichi vi era la raccolta di informazioni da parte dell’Aeronautica sulla comparsa di oggetti volanti non identificati. Secondo Vasily Yeremenko, a quel tempo, informazioni del genere abbondavano. Alle unità missilistiche vennero date le direttive in caso di rilevamento di UFO. Il compito principale non era di creare opportunità per la reciproca aggressione. Nel 1983-1984 al testing ground dell’Accademia delle Scienze di Vladimirovka, il Ministero della Difesa e il KGB organizzarono uno studio su larga scala dei fenomeni paranormali. Il centro di addestramento militare non fu una scelta casuale. Gli esperti erano da tempo giunti alla conclusione che gli UFO appaiono inevitabilmente in luoghi dove sono state testati armi ed equipaggiamenti militari. 

«Possiamo affermare di aver imparato a chiamare gli UFO a Vladimirovka. Per farlo, abbiamo aumentato notevolmente il numero di voli militari e lo spostamento delle apparecchiature. Se aumentava l’intensità da parte nostra, le probabilità che apparissero degli UFO era del 100%», ha spiegato Yeremenko. Dopo sei mesi di prove, la commissione arrivò a tre conclusioni principali. In primo luogo, la scienza moderna non era ancora in grado di identificare tali fenomeni. In secondo luogo, poteva trattarsi di strumenti di ricognizione degli Stati Uniti o del Giappone. In terzo luogo, poteva trattarsi dell’impatto di una civiltà extraterrestre. 

«L'argomento UFO oggi è onnipresente. Proprio a causa della sua natura sensazionalista, gli scienziati seri non sono disposti a prendere posizione in merito. I piloti spesso vedono questi oggetti, ma hanno un veto a riguardo, come gli astronauti. Nelle conversazioni confidenziali parlano dei loro incontri ravvicinati con gli UFO, ma hanno paura di farlo pubblicamente», ha detto Vasily Yeremenko. Egli ritiene che questo argomento richieda un approccio serio perché si tratta di un problema di sicurezza. Tuttavia, è ancora un argomento chiuso sia negli Stati Uniti e in Russia. 

Il Luogotenente Gen. Alexey Savin ha rivelato alcuni aspetti del coinvolgimento del Ministero della Difesa. Egli diresse l'Unità di Esperti della Gestione dello Stato Maggiore Generale, che aveva il compito di esaminare diversi fenomeni insoliti. Il progetto principale dell’unità era un programma statale sulla scoperta delle risorse umane intellettuali. L'obiettivo del programma era individuare le modalità per far funzionare il cervello umano in un regime speciale di super-poteri, trasformando una persona in un super umano. Il Consiglio Scientifico del programma era diretto dall’accademica Bekhtereva Natalya, che fino alla sua morte lavorò come direttore scientifico dell'Istituto del Cervello Umano del RAS.


Oltre 200 professionisti altamente qualificati da tutto il paese parteciparono al programma. «Nel processo di ricerca, giungemmo alla conclusione che un essere umano sia un sistema di energia e informazione che riceve informazioni dall'esterno. Proprio per questo motivo un essere umano può manifestare capacità paranormali», ha spiegato Alexey Savin. Al fine di identificare questa fonte esterna di informazioni vennero creati tre gruppi. Un gruppo era formato da scienziati, un altro da militari e il terzo era composto da donne. Il gruppo di donne fece i progressi più significativi nella ricerca. Secondo Savin, «volevamo stabilire un contatto con i rappresentanti di altre civiltà. E lo abbiamo fatto». Era stato sviluppato un metodo speciale che aveva permesso al cervello umano di sintonizzarsi con un contatto. «Abbiamo dovuto sintonizzare l’energia attorno al cervello umano con un’oda particolare, come una radio», ha spiegato Savin. Non vennero usate ipnosi, droghe o metodi simili nel corso dell’esperimento. Venne anche sviluppato uno speciale sistema di test per separare i risultati in arrivo dalle allucinazioni e dagli squilibri dei partecipanti dell'esperimento. I risultati sperimentali furono impressionanti: a sei partecipanti venne data la possibilità di un contato fisico, e due di loro riuscirono persino a visitare una nave aliena. Secondo Savin, i rappresentanti di civiltà extraterrestri si rivelarono gradualmente, fornendo le informazioni come meglio credevano. In particolare, parlarono della loro struttura di governo e del sistema di istruzione. Non si ottenne alcuna informazione di tipo militare. L’unica cosa che acconsentirono a condividere fu uno schema delle apparecchiature per la diagnosi e il trattamento di varie malattie. Il capo dell'esperimento spiegò che gli esseri umani erano come bambini piccoli per loro. «La nostra civiltà è troppo giovane per essere di loro interesse come soggetto per un dialogo. Siccome anche noi facciamo parte dell’universo, possiamo danneggiare noi stessi e le altre civiltà con le nostre folli azioni, quindi ci tengono d’occhio».

Il programma di comunicazione con intelligenze extraterrestri venne sviluppato nel corso di diversi anni, finché non intervenne la politica. Nel 1993 lo studio venne interrotto e l'unità si sciolse. Savin ha spiegato di aver potuto conservare solo una piccola quantità di documenti, e che la maggior parte – inclusi servizi fotografici - si trova ancora negli archivi del Ministero della Difesa. L’unico metodo per sviluppare le capacità eccezionali di una persona, fino a poco tempo, è stato utilizzato presso l'Accademia che ha preso il nome da Gagarin, finché non è stata smantellata dall’ex Ministro della Difesa Serdyukov. Tuttavia, il nucleo del gruppo di ricerca è stato preservato. 

«Quattro anni fa tentammo di ripetere l’esperimento, e ci riuscimmo», ha dichiarato Savin. Secondo lui, oggi questo lavoro continua, e «geni e talenti sono ancora presenti nel settore della difesa». Rispondendo alla domanda della Pravda.ru sul motivo per cui abbia deciso di annunciarlo ai media, Savin ha risposto: «Perché nascondere qualcosa alla gente? Al contrario, le persone hanno bisogno di prepararsi alle nuove sfide».

Egli ritiene che oggi vi siano due sfide globali: il cambiamento climatico e la scarsità di acqua potabile. La Russia ha un ruolo particolare in questo processo. «Quando passeremo il punto di biforcazione, persone da ogni dove verranno da noi. Come li accoglieremo? Con le armi? Naturalmente dovremo negoziare». Forse tutto questo è un puzzle dal "libro di testo" per le giovani civiltà? Forse gli alieni hanno organizzato un esperimento per vedere come sapremmo gestire la cosa. 

(Articolo originariamente pubblicato su XTimes n.54 - aprile 2013)


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